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La salute degli ecosistemi e lo studio delle relazioni one health premiate al convegno internazionale ESOVE2024

Le zecche sono ectoparassiti ematofagi obbligati il cui ciclo vitale consiste in tre stadi (larva, ninfa e adulto) che si nutrono di un'ampia gamma di ospiti vertebrati domestici e selvatici, compreso l'uomo. Oltre al loro ruolo eco-parassitario, le zecche sono vettori per una grande varietà di microrganismi che possono causare malattie di importanza medica e veterinaria a livello globale. I cambiamenti climatici e di uso del suolo, la crescita della popolazione umana, la gestione dell'agricoltura e della fauna selvatica, gli spostamenti di animali e persone e la perdita di biodiversità sono noti come i principali fattori ecologici che contribuiscono alla comparsa e alla diffusione delle malattie trasmesse dalle zecche. Inoltre, i cambiamenti socioeconomici possono alterare gli incontri tra ospiti, vettori e patogeni, nonché influenzare le loro popolazioni e comunità.

Al convegno internazionale 23rd European Society for Vector Ecology Conference (23° Conferenza della Società Europea per l’Ecologia dei Vettori, ESOVE2024) la Dott.ssa Giulia Ferrari ha vinto il primo premio per il miglior poster scientifico presentato da un ricercatore post-dottorato, grazie ad uno studio che valuta le relazioni eco-epidemiologiche tra ospiti, vettore e circolazione di malattie in un contesto di cambiamento climatico ed antropogenico.

La Dott.ssa Giulia Ferrari si inserisce all’interno dell’unità di ricerca di Ecologia Applicata della Fondazione E. Mach guidata dalla Dott.ssa Annapaola Rizzoli, da sempre in prima linea nello studio dell’ecologia dei vettori e dell’eco-epidemiologia delle loro zoonosi. Inoltre, afferisce allo Spoke 3 del National Biodiversity Future Center, all’interno del progetto BIOAlpEC (coordinato dalla Dott.ssa Francesca Cagnacci) che accoglie e valorizza una ricerca interdisciplinare nell’ambito della diversità ecosistemica a livello alpino.

Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso Inland Norway University of Applied Sciences (Norvegia), la Dott.ssa Ferrari si occupa di valutare il ruolo delle specie di animali selvatici nella diffusione ed emergenza di malattie trasmesse da vettori, nello specifico da zecche, in un contesto di cambiamento climatico. Un articolo recentemente pubblicato su MicrobiologyOpen (https://doi.org/10.1002/mbo3.70010) dall’Unità di ricerca ha confermato un’eterogenetità nella comunità e prevalenza di patogeni trasmessi da zecche in diverse tipologie ambientali, suggerendo un ruolo della biodiversità di ospiti nel modulare la circolazione di malattie. Grazie alla multi-discilinarietà dei colleghi dell’unità di Ecologia Applicata, in questo nuovo studio i ricercatori hanno l’intento di esaminare la presenza e la prevalenza di patogeni trasmessi da zecche (es. l’agente della malattia di Lyme), in relazione alla comunità ed abbondanza di mammiferi, alcuni di essi ospiti necessari per lo sviluppo della zecca e la replicazione dei patogeni. La raccolta empirica di dati quantitativi, anche nel caso degli ospiti, viene svolta in diverse aree della Provincia Autonoma di Trento, permettendo di valutare anche l’effetto dei cambiamenti climatici, in cui le perturbazioni ambientali provocate da fenomeni estremi, come la tempesta Vaia, potrebbero influenzare le relazioni ecologiche ed epidemiologiche. I risultati preliminari sono attualmente in fase di elaborazione e sembrano confermare come in un ecosistema alpino la presenza e l’abbondanza di diverse specie animali governano la trasmissione di zoonosi, evidenziando tuttavia un’eterogeneità nella risposta dei patogeni in base al ruolo eco-epidemiologico rivestito dai diversi ospiti. L’implementazione dei dati raccolti nel 2024 permetterà di avanzare conclusioni più solide ed accurate rispetto a questo tema di rilevanza cruciale per la salute umana e degli ecosistemi.

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