La notizia giunta ieri, quasi insperata dopo le accese discussioni dei giorni scorsi, segna un cambiamento radicale di prospettiva e apre la strada a una visione ecosistemica come logica di vita, in cui la biodiversità non va solo tutelata, ma anche valorizzata e implementata.
Se sarà definitivamente approvata dal Consiglio Europeo, questa legge, il cui iter ha subìto alcune modifiche rispetto alla proposta iniziale e non è ancora terminato, imporrà non solo la conservazione, ma addirittura il restauro della biodiversità nel 20% delle aree terrestri e marine dell’Unione Europea entro il 2030.
Si tratta di una decisione che avvalora gli enormi investimenti attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che l’UE e l’Italia, in particolare, stanno indirizzando alla conservazione, valorizzazione e restauro della biodiversità, tra cui certamente spicca il Centro Nazionale per la Biodiversità (National Biodiversity Future Center – NBFC).
L’approvazione di questa legge consentirebbe di rendere applicabile le innovazioni sviluppate nell’ambito del NBFC per ripristinare, conservare e monitorare nel tempo la biodiversità in contesto marino, terrestre e urbano, e fornirebbe un’opportunità di occupazione e imprenditorialità per i giovani che anche attraverso i green/blue job potranno perseguire gli obiettivi previsti dalla legge.
Fonte Parlamento europeo: https://www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20230707IPR02433/nature-restoration-law-meps-adopt-position-for-negotiations-with-council
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