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Network piante-impollinatori nelle praterie calcaree 6210 – Risultati della campagna 2023

Le piante interagiscono con numerosi organismi attraverso relazioni quantomai diversificate. Tra queste una delle più significative sono quelle con gli impollinatori. L’osservazione e la quantificazione di tali interazioni consentono di costruire le reti di impollinazione, strumenti chiave per la caratterizzazione delle comunità di piante e impollinatori degli habitat. Nell'ambito del National Biodiversity Future Center, supportato dal PNRR, sono stati studiati gli habitat “6210 - Formazioni erbose aride seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)” definiti da Natura 2000 e Direttiva Habitat. Sono stati selezionati quattro siti diversi lungo la catena dell’appennino, situati tra i 750 e i 1450 m s.l.m.: Monte Prato Fiorito (provincia di Lucca, Toscana), Monte Subasio (provincia di Perugia, Umbria), Parco Naturale del Gran Sasso (provincia dell’Aquila, Abruzzo), e Monte Calvo e Piana di Montenero nel Promontorio del Gargano (provincia di Foggia, Puglia). Per ogni sito sono state definite e descritte le reti di impollinazione e la comunità di api (Apoidea, Athophila).

In totale, nei quattro siti sono state osservate 438 interazioni tra 83 taxa vegetali e 166 morfo-specie di impollinatori. Il più elevato numero di specie vegetali su cui è stata osservata almeno una singola interazione è stato identificato nel sito di Prato Fiorito (37), seguito dal Monte Subasio (30), dal Gran Sasso (24) e dal Promontorio del Gargano (19). Una situazione simile si è verificata per le morfo-specie di impollinatori, con il più alto numero osservato nel sito di Prato Fiorito (68), seguito dal Monte Subasio (50), dal Gran Sasso (39) e dal sito del Gargano (24). La famiglia Apidae è risultata la più rappresentata per numero di specie in entrambi i siti di Prato Fiorito e Monte Subasio, con la maggiore abbondanza di tre specie: Bombus lapidarius, Apis mellifera e B. terrestris. Nel sito del Gran Sasso è stata osservata la dominanza di morfo-specie della famiglia Halictidae, con prevalenza di impollinatori appartenenti al genere Lasioglossum. Nel sito del Gargano, è stato osservato un numero simile di morfo-specie appartenenti alle famiglie Apidae, Andrenidae e Halictidae, con Lasioglossum e Andrena come generi più abbondanti. Dato il loro status di habitat protetti, sono stati definiti anche i parametri di conservazione per i quattro siti. Gli indici di conservazione che è stato possibile calcolare per i siti di Prato Fiorito e Monte Subasio hanno evidenziato un elevato grado di specializzazione delle reti piante-impollinatori insieme a una potenziale vulnerabilità ai fenomeni di deterioramento degli habitat, come la frammentazione e l’isolamento.

Considerato il trend di declino, in termini di diversità e abbondanza, osservato per la maggior parte dei gruppi di impollinatori in Europa, lo studio delle reti di impollinazione degli habitat in aree protette rappresenta uno strumento importante per la salvaguardia della biodiversità di questi ambienti.

Immagine Praterie Calcaree

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