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Premiati i sette vincitori del Vallisneri Photo Contest

Sabato 28 settembre, alle ore 18, nell’Auditorium dell’Orto Botanico dell’Università di Padova, che ha patrocinato l’iniziativa, sono stati premiati i sette vincitori del Vallisneri Photo Contest, il concorso fotografico realizzato, in collaborazione con Contrasto, dal National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro di ricerca dedicato alla biodiversità in Italia, istituito e finanziato dal PNRR - NextGenerationEU.

La cerimonia di premiazione è stata preceduta da un dialogo tra il fotoreporter di fama internazionale Reza Deghati, autore di alcune delle copertine più iconiche della celebre rivista National Geographic, e la giornalista Sabina Berra.

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Il fotoreporter Reza Deghati, presidente della giuria del Vallisneri Photo Contest, inaugura la mostra temporanea delle opere vincitrici, esposte all’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Padova.

 

Le opere vincitrici, in mostra all’Orto Botanico fino al 6 ottobre, sono state selezionate da una giuria presieduta da Reza Deghati, affiancato da Gerolamo Lanfranchi, Professore Onorario dell’Università di Padova, con un’importante esperienza scientifica nel campo della genetica e biologia, e Denis Brotto, docente di cinema, letteratura, nuovi media e cultura visuale dello stesso Ateneo. 

Fotografi, professionisti e amatori, erano stati invitati a presentare realizzazioni fotografiche, a tema Biodiversità in crisi, che potessero raccontare, con la potenza del linguaggio della fotografia naturalistica, il problema più urgente dei nostri tempi: la crisi climatica. Obiettivo primario del contest è stato quello di aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza di proteggere la ricchezza della vita sulla Terra.

Per la categoria Foto singola, si sono classificati sul podio: al primo posto Tommaso De Lorenzi con Appesa a un (A)Bisso, dove è rappresentato il mollusco bivalve più grande del Mediterraneo (Pinna nobilis), ma anche uno dei pochi esemplari rimasti in vita nel Golfo di Trieste. Al secondo posto Roberto Melis con Ecosistemi a rischio: protagonista il contrasto tra fauna, flora e la presenza dell’essere umano data da industrie e pale eoliche ad Assemini (Cagliari). Al terzo posto Luca Bencivinni con Un filo per noi, un mostro per lui: l’opera scattata a Viareggio (Lucca) vede raffigurato un voltapietre (Arenaria interpres) intrappolato da un filo da pesca.

Per la sezione Reportage il primo classificato è Emilio Mancuso con In un MARE di guai: esemplari di ghiozzo dorato (Gobius auratus), polpo venato (Coconut octopus - Amphioctopus marginatus) e squalo balena (Rhincodon typus) presenti a Puerto Galera, Repubblica delle Filippine e nel Gibuti, che sfruttano rifiuti abbandonati come tane e nascondigli. Al secondo posto Tempo scaduto, ongoing project di Max Cavallari: scatti degli Appennini Tosco Emiliani sommersi dalle alluvioni. Terzo posto per Gianluca Damiani con Un mondo che cambia: dall’Abruzzo al Lazio, dalla Basilicata all’Umbria orsi bruni marsicani – tra i più rari al mondo, granchi di fiume europei (Potamon fluviatile), un nibbio bruno (Milvus migrans) e un cucciolo di lupo (Canis lupus italicus) si ritrovano a lottare per la sopravvivenza, convivendo con gli esseri umani.

Per la categoria Intelligenza Artificiale vince Moana Battista Canu Spada con L’impronta distruttiva: un bosco visibilmente devastato con alberi abbattuti che formano un’impronta digitale a simboleggiare il passaggio distruttivo dell’uomo.

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Reza Deghati (al centro) con i quattro vincitori presenti alla cerimonia: da sinistra a destra Moana Battista Canu Spada, Luca Bencivinni, Emilio Mancuso e Tommaso De Lorenzi.

Gli scatti selezionati sono esposti nella Sala delle Colonne dell’Orto Botanico e successivamente saranno collocati presso il Complesso Interdipartimentale di Biologia dell’Università di Padova dedicato al grande naturalista e scienziato Antonio Vallisneri, principale esponente della tradizione medica e naturalistica galileiana tra Sei e Settecento, a cui il concorso tributa omaggio.

La mostra è visitabile fino al 6 ottobre negli orari di apertura dell'Orto Botanico (da martedì a domenica ore 10-19 a settembre, ore 10-18 a ottobre) ed è compresa nel biglietto di ingresso.

 

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