Il Convegno Nazionale di Ditterologia, tenutosi il 22 e 23 settembre presso il Tecnopolo di Reggio Emilia, ha rappresentato un importante momento di confronto e approfondimento scientifico per la comunità entomologica italiana. L’iniziativa ha coinvolto oltre 80 partecipanti tra studiosi, professionisti e appassionati provenienti da tutta Italia e dalla Svizzera, con una presenza media giornaliera di almeno 60 persone.

Organizzato da docenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Daniele Sommaggio e Lorena Rebecchi), con il supporto del National Biodiversity Future Center (NBFC) e il patrocinio della Società Entomologica Italiana, dell’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia e del Gruppo Modenese di Scienze Naturali, Unione Zoologica Italiana, il convegno ha visto la presentazione di 37 contributi orali, articolati in cinque sessioni tematiche:

• Filogenesi e tassonomia: approfondimenti su gruppi chiave, trend evolutivi dell’ordine, applicazione della tassonomia integrata e contributi paleontologici allo studio dei ditteri;
  
  
• Biodiversità dei ditteri italiani: analisi faunistiche su gruppi selezionati, nuovi dati sulla diversità nazionale e sviluppo di sistemi per l’integrazione dei dati biogeografici disponibili;
  
  
• Biologia: studi sul ciclo vitale, interazioni trofiche, adattamenti morfologici e fattori legati al declino delle popolazioni;
  
  
• Servizi ecosistemici: ruolo dei ditteri in impollinazione, decomposizione, controllo biologico e monitoraggio ambientale;
  
  
• Ditteri di interesse economico: applicazioni in ambito agrario e sanitario, strategie di controllo delle specie dannose e valorizzazione di specie chiave per l’economia circolare.
  
  

La varietà e la profondità dei temi trattati hanno evidenziato la trasversalità e la rilevanza dei ditteri in numerosi ambiti scientifici e applicativi. Il convegno si è concluso con una discussione sul futuro della ditterologia in Italia, durante la quale sono emerse diverse iniziative in corso: la nascita di una scuola di ditterologia, la pianificazione di special issue su riviste internazionali, l’organizzazione di convegni e incontri nazionali e internazionali, attività di citizen science e prospettive di formazione specialistica.

L’evento ha contribuito in modo significativo alla costruzione di una comunità nazionale coesa e interdisciplinare, promuovendo il dialogo tra ricerca di base, applicazioni territoriali e divulgazione scientifica.