A causa del riscaldamento globale, molte specie stanno spostando le loro aree di riproduzione sempre più a nord. Tra queste, il falco grillaio (Falco naumanni), un piccolo rapace migratore (c.a. 140g di peso) tipico delle steppe Mediterranee che ha la sua roccaforte italiana in Puglia e Basilicata. Proprio a Matera, dove la specie ha una colonia di circa 1000 nidi, il grillaio è studiato dal 2016 e, negli anni recenti, la ricerca continua anche grazie a fondi NBFC. Le ricerche condotte a Matera hanno mostrato che il grillaio è fortemente sensibile al problema delle ondate di calore che hanno caratterizzato le estati degli ultimi anni.
In Pianura Padana, nelle terre del Parmigiano Reggiano (province di MN, MO, BO, FE), il grillaio è un ospite recente. Infatti qui nidifica solo dalla metà degli anni 2000. In questa zona di recente colonizzazione il problema principale non è il caldo ma la mancanza di siti di nidificazione. Negli scorsi anni (2018-2021), grazie a fondi Europei (Progetto LIFE FALK www.lifefalkon.eu ), sono state installate quindi delle cassette nido per favorire la specie in quest’area di recente espansione.
Il gruppo di ricerca di NBFC ha testato nel 2024 se queste cassette nido stiano effettivamente funzionando come surrogato ai nidi naturali, favorendo il falco grillaio nella popolazione più a nord della specie. Cassette nido e nidi naturali sono quindi stati monitorati con molta attenzione, rilevandone la temperatura interna con speciali termometri, verificando il comportamento degli adulti tramite fototrappole e pesando/misurando ripetutamente i pulcini dalla schiusa delle uova all’involo.
I risultati sono incoraggianti: in Pianura Padana, i grillai delle cassette nido hanno un successo riproduttivo uguale a quello delle coppie che occupano i nidi naturali, ma i loro pulcini tendono ad essere addirittura più grossi (quindi più in salute) di quelli nati in nidi naturali. NBFC ha quindi dimostrato che le cassette nido possono aiutare efficacemente l’espansione del grillaio verso nord, espansione che è spinta dal cambiamento climatico. Più in generale, si deduce che la ricerca applicata alla conservazione della natura può fornire indicazioni fondamentali per la realizzazione di efficaci e vaste azioni di conservazione sempre più necessarie data la drammatica perdita di biodiversità a cui stiamo assistendo a livello globale ma in particolar modo nelle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo.
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